Il CBD (cannabidiolo), nell’utilizzo curativo, sta assumendo sempre più importanza anche in campo veterinario per le sue numerose applicazioni cliniche.

Le proprietà terapeutiche della cannabis possono essere utili per trattare animali anziani o malati, che tornano così ad avere appetito, per dare sollievo al dolore, per garantire un miglior riposo e miglior mobilità.

Il CBD è un componente non psicoattivo della cannabis (quindi non stupefacente pertanto è sufficiente redigere una REV). Attraverso processi di estrazione si isola completamente da qualsiasi altro componente presente nella cannabis (dal THC, altri cannabinoidi, cere, alcaloidi) ottenendo dei cristalli puri al 99%, chiamato CBD puro o isolato di grado farmaceutico.

Dosaggio
La dose può variare in base alla risposta dell’animale. Come con gli esseri umani, si consiglia di iniziare con una dose bassa (poche gocce) e poi aumentare gradualmente nei giorni successivi, valutando la risposta dell’animale in modo da adeguare la terapia in modo più preciso.

Durata della terapia
La durata della terapia varia in base alla patologia, ma solitamente ha una durata di almeno un mese. Ad esempio, in caso di artrite, la terapia sarà a vita, mentre per le forme di nevrite la terapia avrà una durata limitata.

Interazioni
La somministrazione del CBD deve essere adattato tenendo conto delle interazioni con altre terapie, in quanto alcuni farmaci potrebbero inlfuire con la sua azione. Ad esempio, se assunti contemporaneamente ai diuretici, i cannabinoidi potrebbero essere eliminati con le urine.